23 settembre 2005

Kuranda

Lascio Cairns con destinazione il parco naturale di Kuranda, lo raggiungerò con il Kuranda Scenic Railway che parte a due passi dal mio ostello. Il viaggio in treno trascorre piacevolmente in compagnia delle solite famigliole di turisti e e delle solite coppie di anziani, spettacolare la vista del bacino idroelettrico e delle Barron Falls. Arrivato al villaggio cerco subito il Kuranda Rainforest Park , dove ho prenotato per la notte, la Lonely Planet ne dà un giudizio estremamente positivo e si dovrebbe trovare a una decina di minuti dal paese. Mi incammino seguendo le indicazioni, i minuti passano, ma del campeggio neanche l'ombra, passata oltre mezz'ora sto desistendo dall'impresa per tornare alla stazione, all'improvviso in lontananza una superstrada, spero sia la Kennedy Higway indicata sulla cartina e per fortuna così è, ciò significa che manca poco alla meta, difatti ancora 15 minuti e sono all'ingresso del campeggio, in totale poco meno di un ora, per fortuna è una delle poche volte che la Lonely Planet sbaglia. Mi faccio consegnare da una scorbutica custode le chiavi della mia stanza e vado a riposarmi, l'ambiente è molto spartano e in questo momento avrei desiderato qualcosa di più accogliente.


Ancora 800 metri ...

..dai!...

...ecco l'ingresso...

...il mio bungalow...

...arrivato!

Prima di sera riesco a trovare il tempo di scendere a visitare il paesino, per fortuna all'ingresso del parco mi spiegano una scorciatoia per Kuranda che dimezza i tempi e la strada, l'unico inconveniente è che - una volta sbucati dalla foresta - bisogna seguire per un tratto la ferrovia lungo anche un ponte (l'avete presente il film Stand by me ?), non è il massimo della sicurezza, per giunta a un certo punto mi trovo la strada bloccata dal cadavere di un enorme ratto adagiato su una delle rotaie e io ho paura dei topi ! Mi faccio coraggio (almeno per quel poco che me ne è ancora restato) e passo. In una ventina di minuti sono alla stazione ferroviaria, l'ultimo treno per Cairns è già partito e gli ultimi turisti affollano la stazione di partenza delle funivia, non è tardi, c'è ancora luce, ma il fulcro turistico di Kuranda è già vuoto , i negozi di souvenir che costeggiano il viale principale stanno chiudendo, le strade, le piazze, i giardini e le casette in legno dai colori pastello baciati dal tiepido sole del tardo pomeriggio assumono un' atmosfera fantastica che restituiscono l'aria di città di frontiera che deve essere appartenuta per decenni a Kuranda. Giro a caso, poi mi fermo al pub principale del villaggio dove ceno con fish&chips (apprendo dal menu che il pesce è del tipo Barramundi) e una buona birra, a fianco del pub visito il Kuranda Backpacker's Hostel (ahi ahi ahi anche qui la Lonely Planet sulla cartina sbaglia indicandolo come hotel e non hostel ...) dove prenoto una stanza per la notte successiva. Prima che sia buio torno al Kuranda Rainforest Park, non sono più l'unico ospite, ho un vicino di stanza, un tipo strano, con lo sguardo perso verso l'infinito, barba ieratica, secondo me anche fatto, mi fa un po' di paura anche perchè mi sembra ignorare e non risponde neanche al mio cenno di saluto. Inizio a sentire la stanchezza, ingurgito un'aspirina che mi fa subito effetto, non sono ancora le sette di sera e dormirò come un sasso fino alla nove del mattino successivo.

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