21 settembre 2005

Il bus dello zio Brian

Il minibus passa a prendermi direttamente all'ostello già carico di giovani turisti, per fortuna il guidatore sa animare l'atmosfera durante i non brevi trasferimenti tra i vari luoghi che visiteremo: la foresta pluviale, qualche torrente, un lago vulcanico e al tramonto un appostamento per sperare di osservare gli ornitorinchi. Ci allontaniamo da Cairns lungo una superstrada che attraversa piantagioni di canna da zucchero (seconda attività economica per importanza del Queensland), frutteti e pascoli abitati da rade mandrie di vacche allevate allo stato brado. Oltre alla foresta pluviale, come detto, visitiamo anche diversi torrenti, laghetti e cascate dove instancabilmente i tedeschi e i giapponesi del gruppo (ragazzi e ragazze indistintamente !) non esitano coraggiosamente a tuffarsi nelle gelide acque. Io oso questo gesto tanto insano solo un paio di volte, dalla prima esperienza esco cianotico, mentre il bagno serale nel lago vulcanico (Lake Eacham) lo ricorderò come una esperienza veramente gradevole in quanto la temperatura dell'acqua supera quella serale dell'aria. La giornata finisce ai bordi di uno stagno, poco più di un abbeveratoio per vacche, dove attendiamo inutilmente per oltre un ora al freddo e al buio l'arrivo dei timidi ornitorinchi ( per spiegare l'esperienza per chi è delle mie parti è come se portassi qualcuno la sera su al laghetto di Canonica ad aspettare di vedere le pantegane). Delusi per il mancato rendez-vous riprendiamo il minibus e torniamo a Cairns. Gita carina che consiglio vivamente, resa piacevole dalla compagnia e dalla abilità della nostra guida.

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