Ayers Rock
La mattina presto prendo il treno per l'aeroporto di Sydney intitolato a Charles Kingsford Smith, pioniere dell'aviazione e ingiustamente poco noto in Europa. Dopo oltre 3 ore di volo in buona parte su un deserto che sembra il suolo di Marte arrivo ad Ayers Rock:una lingua di asfalto e una palazzina prefabbricata definite con molto coraggio 'aeroporto'. Dagli accordi telefonici del giorno prima sono convinto di dover attendere il pulmino del mio tour operator - Adventure Tours - nel piazzale appena fuori l'aeroporto, ma uno ad a uno i pulmini in attesa dei turisti se ne partono carichi lasciandomi solo soletto con il mio bagaglio in un minuscolo parcheggio di fronte a un deserto esteso quanto un continente: inizio a capire che ci deve essere stata qualche piccola incomprensione linguistica, per fortuna riesco a convincere uno degli autisti dei bus di linea che svolgono il servizio navetta a partire in anticipo rispetto al suo orario per portarmi al probabile corretto luogo di appuntamento e loro unica altra destinazione, il Desert Garden Hotel (non c'è nient'altro, quindi non ho molto da scegliere). Per fortuna dopo una mezz'oretta di attesa arriva un minibus con il logo del mio tour operator e guidato da una ragazzina dai capelli biondi e corti e una divisa da ranger che da un elenco di nomi legge anche il mio: rispondo prontamente all'appello. La ragazza mi squadra perplessa con i suoi sorridenti occhietti azzurri (in effetti non è andato tutto così liscio come l' ho descritto, ma ho fatto un po' di casino all'ufficio turistico dell' aeroporto) e mi fa segno di salire sul minibus. Parto per Ayers Rock !
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