Aeroporto di Heathrow
Arrivo a Heathrow, la prima impressione è di enormità, ancora prima di accorgermi che mi trovo solo in uno dei molti terminal di cui è composto l'aeroporto e che devo prendere un autobus per cambiare di terminal: il viaggio dura una decina di minuti e il bus è guidato da un autista indiano con turbante e baffoni, cosa che crea, insieme alla infinità di manovalanza araba dell'aeroporto, un'atmosfera poco rassicurante.
Mentre aspetto il mio volo per Sydney via Hong Kong riesco perfino a farmi cambiare i posti da una impiegata gentilissima che riesce benissimo a capire il mio inglese stentato e mi conferma la storiella della conoscenza della lingua per avere il posto vicino all'uscita di sicurezza, poco male, adesso ho almeno posti di corridoio.
Sono seduto in attesa dell'imbarco e sto leggendo la "Lonely Planet", mi accorgo di un enorme manifesto pubblicitario che recita "48 of the world's leading airlines run Oracle applications", viste le mie recenti esperienze lavorative sono terrorizzato, speriamo che la Qantas non sia una di queste 48 compagnie.
Mentre aspetto il mio volo per Sydney via Hong Kong riesco perfino a farmi cambiare i posti da una impiegata gentilissima che riesce benissimo a capire il mio inglese stentato e mi conferma la storiella della conoscenza della lingua per avere il posto vicino all'uscita di sicurezza, poco male, adesso ho almeno posti di corridoio.
Sono seduto in attesa dell'imbarco e sto leggendo la "Lonely Planet", mi accorgo di un enorme manifesto pubblicitario che recita "48 of the world's leading airlines run Oracle applications", viste le mie recenti esperienze lavorative sono terrorizzato, speriamo che la Qantas non sia una di queste 48 compagnie.
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